Chi siamo
Ameuropa International S.r.l. è attiva nel cinema sin dal 1955, producendo colonne sonore musicali originali per più di 40 film. Inoltre detiene una library di oltre 30 film quali, tra l’altro, “Malizia” (S. Samperi), “Marcia Trionfale” (M. Bellocchio), “Al di là del Bene e del Male” (L. Cavani), “L’Ingorgo” (L. Comencini), “Salto nel Vuoto” (M. Bellocchio).
Più recentemente Ameuropa ha prodotto per la televisione e per il cinema una miniserie dal titolo “Torniamo a Casa”, con Barbara De Rossi e Roberto Citran, co-prodotto con RAI FICTION, documentari come “Di me cosa ne sai” co-prodotto con CINECITTÀ LUCE e presentato al Festival Internazionale di Venezia, Londra e Doku Arts 2010 di Amsterdam; “Il senso della bellezza” co-prodotto con AMKA FILMS e RAI CINEMA, al momento in fase di montaggio.
L’ultimo film prodotto da Ameuropa è “La scuola è finita”, co-prodotto con RAI CINEMA e AMKA FILMS, con Valeria Golino, in competizione al Festival Internazionale di Roma 2010 e presentato all’International Film Festival di Montreal, Bangkok e Castellinaria.
Il Presidente della società è Letizia Mancini che ha maturato una lunga esperienza come manager in diversi settori e si occupa del settore amministrativo della società; Francesca Casali segue la produzione e lo sviluppo dei nuovi progetti; Valerio Ialongo è il direttore artistico.
La linea editoriale di Ameuropa è fondata sul convincimento che ci sia spazio per film e documentari che si rivolgono ad un pubblico europeo attualmente sottovalutato dalle principali produzioni nazionali. Si tratta di un pubblico un po’ più giovane o più istruito, forse ancora limitato a livello nazionale, ma che diventa significativo a livello europeo. Ci sforziamo di creare con passione opere originali ed innovative anche dal punto di vista del linguaggio cinematografico, ed iniziamo a testare le potenzialità di un progetto coinvolgendo co-produttori europei sin dalla primissime fasi dello sviluppo.
Crediamo che la tradizione europea del cinema d’autore possa trovare nuove energie anche attraverso la sperimentazione sul genere: mescolando topoi e caratteri, stili e tecniche, alla ricerca di ibridi e nuove formule di narrazione. La nuova struttura di distribuzione dei media e la frammentazione del pubblico sembrano incoraggiarci a lavorare in questa direzione. D’altra parte siamo consapevoli di come la nostra realtà globalizzata possa creare disorientamento e generare ansia: perciò argomenti di alto profilo, temi e valori etici riconosciuti sono sempre il punto di partenza di ogni nostro lavoro.